Considerando che l’indice Rt sta aumentando sempre più nelle ultime settimane e che ora è pari a 1,43, ci si interroga sempre più sul da farsi nel nostro Paese. A quanto pare, secondo i dati riferiti, le misure contenitive non bastano a tenere sotto controllo il covid che dilaga a dismisura nella società e crea disagi e criticità agli ospedali.
A tal proposito, molti presidi scolastici hanno valutato e proposto ai rispettivi presidenti delle Regioni nonché al Governo stesso di rimandare a fine gennaio la riapertura delle scuole, prevista invece per il 10 gennaio. Anche il personale medico appoggia la situazione considerando il peso che grava su di loro e hanno chiesto la sospensione delle attività in presenza per poi prolungarle in estate. In Campania, dal 10 gennaio in giallo, Vincenzo De Luca ha disposto la chiusura degli asili nido, della primaria e delle scuole medie, ma il Tar su ricorso del Governo ha ribaltato la situazione il giorno dopo.
In molti hanno chiesto la Dad per continuare a far studiare i ragazzi senza, tuttavia, esporli al rischio di contagio tra le mura scolastiche e pertanto c’è stato un incontro Governo – Presidi sabato 8 gennaio per decidere il proseguio. La decisione, come espressa dal sottosegretario alla salute Andrea Costa, ha ribadito ancora una volta il diniego della dad e il continuo delle lezioni in presenza riscontrando un livello di sicurezza sufficiente al ritorno.
Tuttavia, questa decisione non è soddisfacente e lascia dei punti non chiari per quanto riguarda la possibile, se non certa, mancanza di personale nelle scuole. Infatti, quasi sicuramente saranno in molti tra docenti e personale Ata ad assentarsi per esiti positivi dei tamponi e per quarantena dovuti a contatti con persone positivi.