18 marzo di un anno fa, Bergamo. Il coprifuoco imposto alle 22.00 dal Governo è in vigore da un po, un convoglio militare attraversa le strade che portano fuori città. Proviene dall’ospedale “Giovanni XXIII”, porta via i tanti morti per Covid che non possono trovare posto nel cimitero. Questa carovana, intercettata quasi per caso da alcuni cittadini è diventata l’immagine simbolo delle tante, troppe, vittime del Covid in Italia.
Per questo che la proposta della Commissione Affari Costituzionali del Senato, approvata all’unanimità, è diventata legge dello Stato. In ricordo dei morti – giunti al 16 marzo – esattamente a 103mila, le bandiere su tutti i palazzi istituzionali resteranno a mezz’asta. Alle 11.00 tutti i cittadini sono invitati ad osservare un minuto di raccoglimento e silenzio, ovunque essi si trovino; a casa o nei luoghi di lavoro. In alcune realtà saranno organizzati gruppi di preghiera.
L’Italia ricorda le sue vittime nel giorno in cui dovrebbe arrivare il nuovo via libera dell’Ema al vaccino AstraZenaca. Bloccato dopo i decessi avvenuti in varie parti del mondo per accertamenti.
Una campagna vaccinale che probabilmente riprenderà immediatamente ma a scartamento ridotto. L’effetto sui cittadini resta quello di una profonda incertezza e paura che sicuramente influirà sul livello di fiducia rispetto ai vaccini.