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Consiglio degli avvocati Napoli Nord. Mallardo: “Fondo di solidarietà per gli avvocati in difficoltà”

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1391785_780962205273191_6537915337051635237_nIl Giornale di Casoria intervista Gianfranco Mallardo, avvocato penalista di Giugliano, già presidente dell’Aiga, candidato alla presidenza dell’Ordine del Consiglio degli avvocati Napoli Nord  per la lista “Avvocati Uniti”.

Consigliere Mallardo, la sua lista è composta da avvocati penalisti e civilisti, giovani e meno giovani, ma tutti impegnati nell’ associazionismo, territoriale e nazionale. Dunque, quanto conta oggi l’appartenenza alle associazioni? Rivestono esse, di fatto, quel ruolo cuscinetto tra stato e professionista?

Ho voluto con me nella mia lista di candidati le persone che già hanno dimostrato il loro impegno negli ultimi anni per le battaglie nell’interesse degli avvocati. I futuri consiglieri dell’Ordine degli avvocati devono essere persone con un’esperienza “sindacale” già maturata e dimostrabile. Non basta una promessa di occuparsi in futuro delle questioni dell’avvocatura, ma occorre aver dato prova di essa nell’impegno già profuso nelle associazioni territoriali o nazionali. In questo modo i candidati, quali esponenti di associazione forensi, sono stati individuati dalla base e non designati dall’alto.

Ha spesso sottolineato che la sua idea di Avvocatura rappresenta un ponte tra il “vecchio stampo” e le nuove tecnologie. Cosa intende specificamente con questa affermazione?

Le modalità di svolgimento della professione si devono modernizzare.  Il processo telematico è una necessità per risparmiare tempo e risorse e i colleghi devono adeguarsi con l’aiuto di un Consiglio dell’Ordine moderno.  Vanno, però, salvaguardati i valori che hanno ispirato i nostri maestri: decoro, preparazione, competenza, serietà, onestà.  Insomma, un avvocato moderno, ma con principi che vengono da lontano.

Quali sono i punti nodali del suo programma?

Occorrerà predisporre subito i servizi necessari per il funzionamento dell’Ordine. Si pensi che attualmente non vi è nulla: non vi sono uffici, né personale e tutto dovrà essere creato dal nulla. Per questo occorrono persone con esperienza già maturata.

Poi andranno avviati gli organismi necessari per migliorare le condizioni professionali degli avvocati: il Comitato Pari Opportunità per superare le difficoltà di accesso alla professione, l’Organismo di Mediazione per sviluppare le occasioni di lavoro, la Scuola di formazione per i giovani,  di aggiornamento per i meno giovani e per le specializzazioni, lo Sportello del cittadino per orientare gli utenti,  una struttura di supporto per il processo civile telematico che aiuti i colleghi giovani e meno giovani in questa fase di cambiamento, un Fondo di solidarietà per gli avvocati in difficoltà, le Commissioni per predisporre protocolli di intesa con la magistratura e il personale di cancelleria con lo sviluppo di buone prassi, un’aula multimediale e una sala attrezzata per le indagini difensive.  Ci occuperemo di sollecitare l’Amministrazione comunale per avere parcheggi convenzionati per gli avvocati ed un asilo per i giovani genitori avvocato. Si dovrà combattere per riappropriarci di spazi professionali proponendo ai nostri rappresentanti politici nuovi compiti per gli avvocati.

Com’è cambiato nel tempo l’esercizio della professione forense? Quali sono le principali riforme ed innovazioni ancora da effettuare?

Il processo civile sarà sempre più informatizzato, ma anche nel penale le novità tecnologiche non mancheranno. Dobbiamo modernizzarci, come hanno fatto da anni i notai e i commercialisti.

Qual è il contributo che la Sua idea di Avvocatura può dare alle criticità proprie dell’amministrazione giudiziaria civile e penale nell’area a Nord di Napoli?

Stiamo pressando i nostri rappresentanti politici affinchè si occupino di dare più risorse economiche e di personale alle strutture giudiziarie del territorio. Sembra che le nostre proteste stiano producendo qualche frutto, ma la situazione è ancora grave.

L’istituzione del Tribunale di Napoli Nord (paradossale che abbia sede ad Aversa, in provincia di Caserta) ha realmente contribuito a decongestionare il Tribunale di Napoli o ha, di contro, creato ulteriore caos e malumore tra gli avvocati?

I malumori sono molti per il caos creato da una partenza prematura. Occorreva prima attrezzare bene il tribunale di Napoli Nord e poi sopprimere le sezioni distaccate del tribunale di Napoli.

Oramai ad Aversa si è creato un arretrato enorme, che peserà per anni sul regolare funzionamento del nuovo tribunale.

Ed ora, un’ultima domanda, molto importante. Alla luce degli scandali e delle nuove indagini su “Mafia Capitale”, cosa propone, e in termini innovativi, per debellare il cancro della corruzione? Corruzione e territorio sono indissolubilmente legati, peculiarmente nelle nostre zone. Sarà possibile un giorno sentirsi liberi da questo male e vivere nel pieno rispetto della legalità?

E’ necessaria, ma non è sufficiente la punizione severa dei corrotti.

A mio parere occorre un attento controllo dei cittadini sulla res pubblica: non si può solo delegare al politico di turno, ma occorre che i cittadini siano attenti controllori e censori dei politici che scelgono. Per far questo occorre formare un popolo preparato e critico ed in questo ritengo che la voce libera dell’avvocatura possa contribuire molto.