Una speciale corona d’alloro ammanta la città di Casoria. La provincia napoletana è stata fregiata d’orgoglio dalla casoriana Claudia Guerra, 21 anni compiuti da poco, l’ingegnere aerospaziale più giovane della facoltà. L'”enfant prodige” Claudia si è laureata, con lode, all’Università “Federico II” lo scorso 25 luglio, discutendo la tesi dal titolo “ESA’S Fly a Rocket! Programme: Sounding rocket data acquisition and demultiplexing at Andøya Space” con il supporto del Professore Antonio Moccia, nella funzione di relatore. La tesi di Claudia nasce dalla sua esperienza, all’incirca un anno fa, in quel di Andøya (un’isola norvegese, appena più a nord del circolo polare artico) in cui 24 studenti, provenienti da 17 paesi europei differenti, hanno lavorato insieme per la campagna di lancio di un piccolo razzo-sonda, per conto di un progetto promosso dall’ESA (European Space Agency). Ed è proprio l’ESA una delle ambizioni della dottoressa Guerra, «tra qualche anno mi piacerebbe entrare a far parte di questa agenzia, mi piacerebbe lavorare – magari – per qualche missione interplanetaria» ci dice, ma poi ci confida «la NASA rimane indubbiamente il mio sogno nel cassetto» ma «per entrare a farvi parte, o quantomeno partecipare ad un tirocinio, occorre disporre della cittadinanza americana, e quindi inizialmente potrei “accontentarmi” di una collaborazione» aggiunge sorridendo.
E di sorrisi ne elargisce ad iosa Claudia; ci si accorge sin dalle prime battute in cui abbiamo iniziato la nostra chiacchierata che la giovane studentessa viva questo periodo con la beatitudine di chi vede alcuni dei propri sogni tramutarsi in gioiosa realtà. A contraddistinguerla, forse da sempre, non è solo il talento congenito ma soprattutto l’immarcescibile voglia di conoscenza e di sapere che le hanno permesso e le permettono di scrutare, osservare, studiare l’Infinito. Il talento va forgiato, e Casoria in questo l’ha aiutata, «sin dalle elementari, mi sono trovata molto bene. Ho incontrato alcuni docenti davvero in gamba che mi hanno aiutata ad approfondire materie di cui nutro una gran passione da sempre, come la matematica e le materie scientifiche». Ad ogni talento che cerca la sua via corrisponde un mentore che gliela indichi, è stato così anche per la nostra protagonista, «ho frequentato il liceo scientifico “Gandhi” e, dal primo biennio, avevo già capito quale fosse la strada da seguire. La matematica è stata il mio primo amore, così come mi ha sempre accompagnato il fascino dell’ignoto rappresentato dallo spazio. Sicché una mia professoressa mi ha consigliato la facoltà di ingegneria aerospaziale, facoltà che avrebbe seguito anche lei se suo padre non gliel’avesse proibito perché a suo dire erano “materie da maschi”. Mi ha spronata molto.».
A settembre, Claudia intraprenderà il percorso di studi magistrale e continuerà ad essere attiva per l’associazione studentesca “SEDS UNINA”, «che ho fondato qualche mese fa, è un’associazione il cui obiettivo è quello di trattare lo spazio a 360°, non solo dal punto di vista ingegneristico ma anche integrando conoscenze giuridiche, economiche, coinvolgendo le scienze naturali e quelle umanistiche. Vorremmo includere quanti più studenti possibili.».Mai doma la nostra Claudia che, or ora alle prese con un viaggio alla scoperta dell’Europa insieme a due sue amiche, vive lontano dai riflettori il clamore mediatico concedendosi il meritato riposo e la meritata ricompensa dopo i tanti sacrifici. Sacrifici a cui non è stata la sola a sottoporvisi, anzi, c’è una persona per lei speciale che ha dovuto pagare le “pene” di cotanto studio, vedendosi spesso sottratta la propria cameretta condivisa, questa persona si chiama Giulia, la sorellina di dieci anni. A lei va la dedica per questo straordinario traguardo raggiunto.