Siamo davanti all’ennesimo spettacolo teatrale, gli interpreti sono sempre gli stessi, ma con ruoli e costumi diversi. Leggendo le liste, si evince che la coerenza è una qualità sconosciuta alla maggior parte delle persone che si assegnano il merito e l’onore di fare politica in città. Come camaleonti, cambiano colore a seconda del contesto che più è consono alle esigenze personali: veri e propri mercenari che cambiano casacca per una manciata di danari, il più delle volte meno dei famosi 30 di qualche millennio fa. Leggendo con attenzione, i nomi sono sempre gli stessi, o quantomeno i cognomi, perché la politica purtroppo è intesa come monarchia, dove si passano i voti e le nomine per eredità. La cosa peggiore forse è l’assenza di qualche nome risonante, sostituito con giovani burattini, da manovrare a loro piacimento. Oltre alla dignità si perde la libertà, è questo che i giovani dovrebbero aver chiaro in mente, la politica dovrebbe essere scelta, passione, progettualità invece che, come in passato e purtroppo in molti casi ancora oggi, solo una moneta di scambio per migliorare il proprio status. È iniziata la campagna elettorale con i soliti slogan. La città è in questo stato per una serie di fallimenti prodotti dalle persone che hanno amministrato negli ultimi 20 anni, molte sono le stesse che ora parlano di riportare la città alla normalità. È la solita favola che durerà per circa 30 giorni, fino al primo giorno utile per l’insediamento sul trono. A quel punto la città sarà solo un fastidio, insieme ai suoi cittadini, e ognuno tornerà a coltivare il proprio orticello come già dimostrato in passato. Ogni volta si dice che la gente è stanca, ma arriva puntuale la dimostrazione che i soliti pifferai riescono ad ammaliare con le promesse le persone che realmente vivono una situazione difficile e, speranzosi che le stesse siano mantenute, si fanno guidare verso quello che in molti casi è solo un miraggio, è solo una bolla di sapone. È il momento di essere fautori del cambiamento, smettiamola di essere burattini: diventiamo protagonisti, spezzando i fili di quell’abitudine che pian piano ci ha reso schiavi di chi ha il solo interesse di muovere quei fili per il proprio tornaconto. Insieme possiamo partecipare al riscatto di Casoria, basta crederci.
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