Casoria. Piano d’emergenza: ultimata la fase preliminare.

WP_20141119_008Mercoledì 19 novembre, presso la biblioteca comunale di Casoria, c’è stato il primo incontro tra il gruppo di esperti e le organizzazioni di protezione civile territoriali per fare il punto della situazione sul piano d’emergenza.
L’incontro, voluto fortemente dal Geologo Ugo Ugati a capo dell’operazione, è servito al gruppo di volontari per comprendere quali sono state le fasi preliminari del piano d’emergenza. Infatti, nella fase iniziale, grazie alla collaborazione degli uffici comunali preposti, gli esperti hanno studiato il territorio, la popolazione, i punti vulnerabili della città, hanno analizzato le cavità, preso in considerazione le principali vie di fuga e l’eventuale tendopoli nello stadio comunale “San Mauro”. In questo primo atto, sono state assegnate anche le competenze agli uffici comunali, al comando di polizia municipale e al coordinamento di protezione civile casoriano. Da questa fase in poi, come spiegato durante l’incontro, entrano in gioco le associazioni. Quest’ultime dovranno rendicontare tutte le risorse disponibili.
“Da questo momento in poi, dobbiamo iniziare a dialogare con le associazioni territoriali che dovranno trasferire le loro risorse in termini di uomini, mezzi e equipaggiamento. Questo dialogo non vuole scavalcare l’amministrazione – spiega Ugati – ma è doveroso, in quanto in caso di calamità naturali le unità di protezione civile volontarie sul territorio saranno le prime ad intervenire ed è quindi giusto collaborare strettamente con loro per la realizzazione del piano”.
All’incontro erano presenti tutte le associazioni di protezione civile sul territorio di Casoria (Folgore, Airone, Tricolore e Aquile), i membri della Croce Rossa Italiana comitato Napoli Nord, il comandante della polizia municipale Anna Bellobuono e il Sindaco Vincenzo Carfora prima autorità di protezione civile ed è colui che gestisce e coordina tutte le operazioni di soccorso e assistenziali in caso di eventi imprevedibili.
“Tralasciando quello che è stato il vecchio piano d’emergenza, era di fondamentale importanza realizzarlo nel miglior modo possibile, come si sta cercando di farlo ora. In primis perché la legge ci impone il piano d’emergenza comunale e perché con un territorio così vasto diventa più semplice per noi operare in situazioni d’emergenza quando si ha una visione totale della nostra città. Inoltre, creare questa rete di collaborazione valorizza quello che le nostre organizzazioni promuovono già da un po’ di anni”. Il commento, alla fine dell’incontro, del presidente del coordinamento di protezione civile nonché presidente dell’associazione “Folgore”, Pompilio Alessandro Lido.
Nei prossimi giorni l’équipe di geologi e ingegneri continueranno con le valutazioni sul territorio, in particolar modo dei punti di ricovero e quindi cercheranno di stabilire il grado di vulnerabilità delle strutture scolastiche. Grande importanza è stata data all’acquisizione del piano d’emergenza aeroportuale, mancante nel precedente piano, e alla zona molto decentrata di Arpino.


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