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Casoria. Madre Cristina Brando. Scopriamo chi è questa nuova Santa.

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DSC_1141Nella serata di domenica, 15 febbraio c.a., presso la Chiesa delle Suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato, il Vescovo Ausiliare di Napoli e Vicario Generale dell’Arcidiocesi Mons. Lucio Lemmo ha reso noto, in forma pubblica, che la Beata Maria Cristina dell’Immacolata, fondatrice dell’Istituto, verrà proclamata Santa da Papa Francesco nel corso della solenne Liturgia, in Piazza San Pietro, il prossimo 17 maggio. La data coincide con un’altra felice circostanza, infatti, in quello stesso giorno, la Chiesa ricorda la memoria liturgica di Santa Giulia Salzano. Ancora una volta le due Sante di Casoria, due religiose ispirate dalla carità di da San Ludovico da Casoria (che alla Beata Maria Cristina profetizzò: “In mezzo a questa cittadina erigerai una casa centrale”), si ritroveranno a condividere il cammino di santità. Occorre ricordare che le due sante “monache” furono Beatificate entrambe, da San Giovanni Paolo II, il 27 aprile 2003, unico caso nella storia della Chiesa di una Beatificazione contemporanea di due religiose di una stessa città. Nella foto è visibile la nuova urna, contenente i resti mortali della Beata, inaugurata, alcune settimane fa, nell’approssimarsi della Canonizzazione.

Di seguito una sintesi della vita della nuova Santa della nostra città.

Adelaide Brando, ultima di quattro figlie femmine, nacque a Napoli il 1° maggio del 1856 dagli agiati coniugi Giovanni Giuseppe e Maria Concetta Marrazzo, morta pochi giorni dopo la nascita della Beata. Dall’indole mite e docile, ebbe in famiglia una fruttuosa e soda educazione religiosa e ben presto mostrò segni d’una chiara inclinazione alla preghiera e alla continenza. Attratta dalle cose di Dio, rifuggiva dalle vanità mondane, amava la solitudine, si accostava spesso al sacramento della Penitenza e alla Santa Comunione. Accogliendo l’insegnamento del Redentore, soleva ripetere: “Debbo farmi santa, voglio farmi santa”. Dodicenne emise, davanti all’immagine di Gesù Bambino, il voto di castità perpetua.  Quando avvertì la vocazione alla vita consacrata espresse il desiderio di entrare tra le Suore Adoratrici Perpetue di Gesù Sacramentato di Napoli, ma le fu impedito dal padre. Ottenne però il consenso d’essere ricevuta come candidata dalle Clarisse del Monastero delle Fiorentine, ma, a causa della malattia, fu costretta due volte a fare ritorno in famiglia per curarsi. Presso le Clarisse Fiorentine era novizia Suor Maria Pia Brando, sorella della Beata Cristina, (anche per Maria Pia la salute fu un problema costante e fu costretta, spesso, a tornare a casa, fin quando fondò a Mugnano la Congregazione delle Suore Francescane del Sacro Cuore di Gesù cui costruì una Chiesa, nella quale i suoi resti mortali furono traslati il 14 aprile del 1929).
La Beata Cristina, guarita dai malanni fisici, ebbe il consenso per entrare nel monastero delle Sacramentine. Nel 1876 vestì l’abito religioso e prese il nome di Suor Maria Cristina dell’Immacolata Concezione, ma si ammalò nuovamente e fu costretta a lasciare la strada che aveva intrapresa con tanto fervore.  A questo punto capì che era arrivato il momento di dare vita all’Istituto cui da tempo s’era sentita chiamata. Perciò, mentre nel 1878 era a pigione presso le Teresiane di Torre del Greco, gettò le fondamenta della nuova famiglia religiosa, che attualmente ha il nome di “Congregazione delle Suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato”, che crebbe rapidamente nonostante le ristrettezze economiche e le opposizioni, nonché la salute precaria della fondatrice.  Dopo aver migrato per varie sedi, la comunità, dietro i consigli di San Ludovico da Casoria e del Servo di Dio Michelangelo da Marigliano, prese domicilio in Casoria. Il nuovo Istituto incontrò non poche e non lievi difficoltà, ma fece in molti modi esperienza della divina Provvidenza e poté confidare nell’aiuto di molti benefattori ed ecclesiastici, tra i quali spicca il sacerdote Domenico Maglione. L’Istituto s’incrementò con nuovi membri e case ed ovunque dimostrò devozione verso l’Eucaristia e solerte premura nell’educazione di fanciulli e fanciulle. Il 20 luglio del 1903 la Congregazione ottenne l’approvazione canonica dalla Santa Sede e il 2 novembre, dello stesso anno, la Fondatrice insieme con molte suore emise la professione perpetua. Visse con generosità la sua consacrazione, con perseveranza e gioia spirituale, e ricoprì l’ufficio di Superiora Generale con umiltà, prudenza e amabilità, dando alle consorelle continui esempi di fedeltà a Dio e alla vocazione e di zelo per la crescita del regno di Cristo. La Santa entrò, il 20 gennaio 1906, nella vita eterna, che sempre aveva desiderato, preparandovisi con molta diligenza fin dalla giovinezza. La vita di Madre Cristina è stata sempre illuminata da una fede semplice, ferma e viva, che alimentò con l’ascolto della parola di Dio, con la fruttuosa partecipazione ai sacramenti, con l’assidua meditazione delle verità eterne e con la fervida preghiera. Coltivò particolarmente la devozione verso l’Incarnazione, verso la Passione e Morte di Cristo e verso l’Eucaristia. Per essere più vicina con lo spirito e con il corpo al tabernacolo fece costruire una cella, chiamata “grotticella”, contigua alla Chiesa che aveva fatto edificare a Casoria. In questo luogo passò poi ogni notte della sua vita, seduta su una sedia, a tener compagnia, nella veglia e nel riposo, a Gesù Eucaristia. Forte fu la sua spiritualità espiatrice, tanto da divenire il carisma dell’Istituto. Tra i frammenti della sua autobiografia leggiamo: “Lo scopo principale dell’opera è la riparazione agli oltraggi che riceve il Sacro Cuore di Gesù nel SS. Sacramento, specialmente tante irriverenze e noncuranze, comunioni sacrileghe, sacramenti malamente ricevuti, SS. Messe pessimamente ascoltate, e, quel che amaramente trafigge quel Cuore Santissimo, è che tanti suoi ministri e tante anime consacrate a lui si uniscono a questi sconoscenti e maggiormente trafiggono il suo cuore … alle Perpetue Adoratrici il divin Cuore di Gesù ha voluto affidare il dolce e sublime ufficio di Vittime di perpetua adorazione e riparazione al Suo Divin Cuore orribilmente offeso e oltraggiato nel SS. Sacramento dell’amore”. Dal carisma caritativo della Beata nasceranno conservatori femminili, educandati, orfanotrofi, scuole interne ed esterne. Si rendono così evidenti le due linee sulle quali si imposta il carisma che Madre Brando ha trasmesso alle Suore Vittime Espiatrici: l’amore di Dio e quello al prossimo, che la Santa definiva come “due rami che partono dallo stesso tronco”. Madre Maria Cristina Brando è stata Beatificata in Piazza San Pietro il 27 aprile 2003 dal Pontefice San Giovanni Paolo II.
Il Venerato Corpo di Santa Maria Cristina Brando riposa presso la Chiesa da Lei fatta edificare a Casoria, accanto alla Casa Madre della Congregazione,  in Via Gioacchino D’Anna.

 

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Laureato in Giurisprudenza con una tesi sulla Storia della Giustizia in Terra di Lavoro, vive a Casoria, è appassionato di storia della Chiesa, studioso di agiografia cristiana, ed è il blogger del sito La Voce del Santo. Collabora con la Biblioteca di Sant’Antonio di Afragola ed è uno dei bibliotecari abilitati all’inserimento dei dati nel Polo sbn di Napoli.