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Casoria. Il figlio del miracolo che ha fatto diventare Santa Maria Cristina Brando.

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piazza-san-pietro-angelus(Giusto) Una coppia di Amorosi, in provincia di Benevento, non riusciva ad avere un figlio; dopo due gravidanze extrauterine a Mariangela di Mauro i medici avevano detto chiaramente di rassegnarsi: non avrebbe mai potuto portare a termine una gravidanza. La signora Mariangela, che da giovane era stata un’allieva della scuola della fondatrice dell’ordine delle Sacramentine, non perse la speranza, così affidò le sue preghiere alla beata Maria Cristina chiedendole la grazia di diventare madre. I signori Di Mauro avevano anche pensato all’adozione, ma nel 2004 ecco nascere Pasqualino, eppure i medici erano stati categorici, dopo i problemi medici di Mariangela, la donna non avrebbe dovuto e potuto assolutamente concepire. Il figlio del miracolo che ha fatto diventare Santa Madre Maria Cristina il 17 maggio 2015.  «Volto angelico e bontà immensa, fede semplice, ferma e viva», sono queste le caratteristiche principali della personalità di Maria Cristina dell’Immacolata, al secolo Adelaide Brando, nata a Napoli il 1° maggio 1856 da un’agiata famiglia borghese, ultima di quattro figlie femmine. Rimasta ben presto orfana di madre e dotata di una spiccata sensibilità religiosa, la Beata fu attratta dal mistero della sofferenza del Crocifisso, vissuta e continuata nell’Eucaristia e letta nel volto dei poveri e dei sofferenti. La santità di madre Maria Cristina proviene da lontano, fin dai primi anni di età la piccola Adelaide amava ripetere spesso «debbo farmi santa, voglio farmi santa». «Era proprio questo il proponimento principale della piccola Adelaide, inoltre verso i 12 anni la Beata diceva “vorrei fondare un’opera per riparare i peccati che Gesù riceve nell’Eucarestia”, voleva essere unita a Gesù nell’Eucarestia, allo stesso modo di Gesù voleva darsi vittima per il mondo intero, ecco perché L’ Ordine si chiama Suore Vittime espiatrici di Gesù Sacramentato». Infatti, la breve ma sofferta vita della Beata napoletana fu tutta dedicata al culto eucaristico, la notte di Natale del 1868 fece voto di castità perpetua mostrando così il proprio orientamento per la vita consacrata. Adelaide aveva scelto il monastero delle Adoratrici Perpetue di Gesù Sacramentato ma il padre Giovanni le permise di raggiungere la sorella Maria Pia, clarissa nel monastero delle Fiorentine, a Chiaia in Napoli. Gravi motivi di salute costrinsero la giovane a uscire due volte ma appena ristabilita chiese e ottenne di entrare nel monastero delle Adoratrici Perpetue. Nel 1876 vestì l’abito religioso prendendo il nome di suor Maria Cristina dell’Immacolata. Ancora una volta, però, la salute cagionevole la costrinse a uscire dal monastero. Stabilitasi dalle Teresiane a Torre del Greco, suor Maria Cristina nel 1878 dette inizio alla Congregazione delle Vittime espiatrici di Gesù Sacramentato, opera che, nonostante le ristrettezze economiche, avrebbe trovato terreno fertile a Casoria, dove Madre Cristina si trasferì. L’Istituto ottiene l’approvazione canonica il 20 luglio 1903 e il 2 novembre dello stesso anno la fondatrice, con molte altre suore, emise la professione perpetua.
«Il 20 gennaio 1906 Madre Cristina Brando lasciò questa terra a neanche cinquant’anni d’età. Una suora dolce e umile, eppure durante la sua vita la Beata dovette subire molte umiliazioni, alle quali rispose sempre con il sorriso sulle labbra. La sua memoria liturgica ricorre il 20 gennaio.