Il 30 aprile, alle ore 17.00, il Gruppo giovani quartiere stella si ritrova per il secondo appuntamento con “Ti presento un libro”, l’incontro nel quale uno scrittore partenopeo presenta la sua opera ai conterranei. Il duplice intento del Comitato è quello di dare visibilità agli autori, permettendogli di presentare l’opera presso la propria sede, sita a Casoria, alla via quattro giornate n. 19 e contemporaneamente promuovere la cultura sul territorio. A presentare il suo lavoro è questa volta la giovanissima Ida Longobardo, di Secondigliano, autrice del romanzo “Deep Blue”. Il romanzo, del genere romantico/fantasy, parla di una giovane, che travolta da un inaspettato arrivo, sarà costretta a decidere se sacrificare ciò che la tiene in vita, o se preservare se stessa da una fine che sembra inevitabile. I due protagonisti, un ragazzo ed una ragazza, legati loro malgrado da un vincolo inscindibile e potentissimo, scopriranno di amarsi in una cornice di notevoli sconquassi emotivi e di sequenze ricche di pathos e nonostante la consapevolezza di un destino tristemente avverso. L’indubbia meritevolezza dell’iniziativa del Comitato risiede, tra l’altro, anche in quella che è l’opportunità data a coloro che, nonostante gli indubbi talenti, non hanno ancora trovato la loro strada di confrontarsi con chi invece ce l’ha fatta, o per lo meno è sulla strada giusta. “Se ci impedisce di scegliere in libertà, l’amore perde la sua purezza, il suo essere assoluto. Chi ama non può essere schiacciato da vincoli che non appartengono affatto all’amore, anzi, sono lontani anni luce. L’amore dovrebbe piuttosto elevare gli spiriti, elevarli alla massima altezza, spingerli oltre qualunque confine, e non tenerli prigionieri, non costringerli a rinunce“… “Non mi ero mai sentita di qualcuno. Mai, nella mia vita, avevo provato la sensazione potente di appartenere ad un’altra persona. E mentre mi crogiolavo nell’improvvisa beatitudine di quella scoperta, riconobbi il significato profondo di ciò che aveva inciso sulla mia pelle, quello che mi era sembrato illeggibile fino a poco prima: c’era scritto che ero sua, che non avrebbe più saputo vivere lontano da me, lontano dal mio respiro“.