Negli ultimi mesi, i cittadini casoriani, non hanno fatto altro che parlare della canonizzazione di Padre Ludovico da Casoria. Fondatore dell’istituto femminile delle Suore Francescane Elisabettiane o comunemente Bigie, Padre Ludovico è stato un esempio di grande umanità e di grande umiltà. Le sue opere caritatevoli portate avanti secondo i principi della buona volontà sono conosciute in tutto il mondo. Dopo la beatificazione avvenuta nel 1993, il prossimo 23 novembre diverrà Santo. Un evento di grande importanza per la città di Casoria, mobilitatasi per ristrutturare la zona del convento e della casa natale del frate francescano. Fin qui tutto normale, ma cosa succede in Via Nuova Padre Ludovico? Succede, da anni ormai, che la zona in questione è soggetta ad atti vandalici periodici e continuati nel tempo. Non ultimo l’episodio avvenuto la scorsa sera. Un gruppo ignoto di persone ha imbrattato il muro, ristrutturato nemmeno un anno fa, con scritte di vario genere, usurpando così un luogo sacro e di culto. Tralasciando quella che potrebbe essere la bravata di ragazzini poco attenti alle norme di un vivere civile, l’accento andrebbe posto sulla gestione di un luogo destinato a diventare meta di tanti fedeli e pellegrini del frate casoriano. La zona non è nuova a questo tipo di episodi e a nulla sono servite le segnalazioni delle suore Bigie e tantomeno quelle fatte dai volontari devoti del futuro Santo. A tal proposito verrebbe da chiedersi cosa ha fatto di concreto l’amministrazione per salvaguardare un’eredità culturale e religiosa della nostra città? La risposta è zero assoluto. Nessuna procedura atta alla salvaguardia di quella zona che ospita, non solo il convento e la casa natale, ma anche la statua del frate, ancora oggi frequentatissima dai fedeli che si fermano per raccogliersi in preghiera.
Per mesi si è parlato di un sistema di videosorveglianza per limitare il fenomeno e di un fantomatico cancello come protezione ma fatta eccezione per alcune telecamere installate dalle suore stesse, nessuna precauzione è stata presa. Anzi, quel luogo sacro e di culto, oltre ad essere oggetto di atti vandalici, è luogo di balordi che sostano bevendo alcolici e lasciando incivilmente bottiglie di birra un po’ ovunque. In prossimità dell’ attesa canonizzazione e considerando le opere caritatevoli del frate casoriano, siamo davvero sicuri che questa città meriti un Santo così apprezzato e stimano nel mondo? Per non parlare della stradina adiacente alla Casa Natale del Beato, ad un mese dalla canonizzazione, ancora non sono stati completati i lavori. L’assessore ai lavori pubblici D’Anna che biglietto da visita lascerà ai fedeli provenienti da tutta Italia?