Un disastro annunciato. Il Distretto di Casoria dell’ASL Napoli 2nord perde la postazione del 118 di via Luigi Sturzo. Il servizio doveva cessare il 20 luglio scorso ma attualmente proseguire solo per la buona volontà delle parti. Tuttavia la chiusura era stata ampiamente annunciata addirittura dal 2017.
Una vicenda che narra una delle tante miserie amministrative che riguardano le pubbliche amministrazioni italiane. Incapaci di parlarsi tra loro e per questo di risolvere anche il più semplice dei problemi.
Per capire l’origine di questo problema bisogna risalire alla costruzione delle due strutture della parrocchia di San Paolo e dell’ASL di Casoria. Da diversi anni gli uffici del 118, ubicati nella sede dell’azienda sanitaria per uscire dalla sede utilizzavano uno spazio di proprietà della parrocchia di San Paolo. Una servitù di passaggio mai regolata con una convenzione tra l’Asl e l’ente religioso.
Risultato, zitto tu zitto io, si è andati avanti per anni con addirittura la parrocchia che pagava il tributo del passo carrabile utilizzato invece dalle ambulanze e dalle auto personali dei dipendenti Asl addetti al servizio.
Ciò fino al 2017, anno in cui il nuovo parroco, don Giuseppe De Vincentis prende possesso della parrocchia e con essa di tutte le incombenze amministrative. Compreso l’utilizzo abusivo di una proprietà della parrocchia da parte del 118.
Del problema il parroco ha investito l’amministrazione comunale, l’organizzazione di locali idonei al servizio spetta infatti all’ASL o in alternativa al Comune. Il sindaco dell’epoca Pasquale Fuccio si impegnò a trovare una soluzione diversa per il servizio 118, ubicamdolo in dei locali comunali in via Macello.
La caduta dell’amministrazione Fuccio, con la gestione commissariale del Comune di Casoria; la successiva pandemia di Covid hanno praticamente spento nuovamente i riflettori su questa questione. Con il parroco don Giuseppe che vista la grave situazione epidemiologica si è guardato bene dal sollevare la questione per senso di responsabilità e carità cristiana.
Ciò fino al 22 febbraio di quest’anno in cui il parroco si è addirittura recato presso l’ospedale di Casoria in occasione di una visita presso il nosocomio da parte dell’Arcivescovo di Napoli, Mimmo Battaglia. Presenti i vertici dell’amministrazione compreso il sindaco Raffaele Bene.
“Ho nuovamente interpellato le istituzioni competenti, attraverso 10 Pec più 4 pec alla Regione Campania – afferma in una nota il parroco, Giuseppe De Vincentis – presso la quale sono intervenuto con un incontro, ricevevamo ulteriori rassicurazioni rispetto ad una soluzione che si sarebbe concretizzata il 20 giugno di quest’anno.”
Questo fino ad oggi in cui al servizio 118 è stato interdetto il passaggio sull’area di proprietà della parrocchia San Paolo.
“Mi assumo la responsabilità di tutte le conseguenze che verranno dalla scelta di chiudere definitivamente l’accesso all’ambulanza – concludere don Giuseppe De Vincentis – per continuare i lavori già cominciati nell’area in questione per garantire gratuitamente spazio vitale ai ragazzi che ogni giorno vengono a passare in modo sano il loro tempo nei nostri cortili, sperando che ognuno a livello istituzionale si assuma le proprie responsabilità.”
Naturalmente la vicenda ha subito scatenato le reazioni politiche, con il Partito Democratico che accusa l’amministrazione di non aver portato in esecuzione una delibera di giunta comunale del 2018. Delibera che la stessa Asl Napoli 2nord avrebbe contestato per la durata di soli nove anni della convenzione proposta.
L’amministrazione Bene su questa vicenda indubbiamente ci arriva con le braghe in mano. Proponendo lo spostamento del servizio all’interno del complesso di via Macello, aumentando a 29 gli anni della convenzione e ponendo i lavori di adeguamento a carico dell’ASL. Nel frattempo in via emergenziale le ambulanze stesse e i medici troveranno ospitalità nella sede comunale del settore Politiche Sociali.