Si ferma a 21 anni la vita di Vincenzo, dopo una complicazione del suo stato di salute. Una vita intensa che ha rappresentato, per lui e la famiglia, tante avversità e tante battaglie, ma anche tante gioie e sorrisi, perché Vincenzo nonostante tutto sorrideva sempre.
Era affetto da tetraparesi spastica Vincenzo e fin da subito condannato, da medici ed esperti del settore, ad una vita breve. Una vita che non è stata per niente breve, grazie all’amore di una famiglia unita che ogni giorno della sua esistenza non gli ha mai fatto mancare l’affetto, l’assistenza, il supporto per essere un po’ come tutti quanti gli altri.
Dallo scorso pomeriggio, casa di Vincenzo è un via vai di persone, amici, parenti e conoscenti, hanno voluto far sentire la loro presenza, per quel ragazzo speciale che sorrideva a tutti. Aveva sorriso anche a noi, quando lo scorso settembre gli facemmo visita, per far conoscere alle istituzioni la vita e i disagi che Vincenzo incontrava tutti i giorni. Il quotidiano per mamma Franca e papà Agostino non è facile quando l’appoggio di chi dovrebbe difendere e tutelare i diritti dei cittadini viene a mancare. Non è facile quando ogni frazione del giorno ti presenta un conto salato fatto di ostacoli, barriere architettoniche, mancanza di strutture adeguate e soprattutto sostegno in termini economici. L’assenza di istituzioni non ha di certo fermato mamma Franca che nonostante le avversità, ha battagliato per dimezzare i disagi del figlio e farlo entrare in una dimensione, che definisco speciale.
Vincenzo lascia la vita terrena e un enorme magone, quello di non aver fatto di più. La storia di questo ragazzo speciale non deve essere ricordata come un momento triste e malinconico, bensì un momento di valutazione e autocritica, affinché la vita di un ragazzo come Vincenzo sia migliore. Storie come questa meritano di essere trascritte, riportate e condivise, affinché siano da monito sia alle istituzioni, che troppo spesso sono indifferenti a queste problematiche, sia alle famiglie che prendano d’esempio l’amore reciproco tra Vincenzo e i suoi cari. La redazione de “Il giornale di Casoria” si stringe al dolore di mamma Franca, papà Agostino e della secondogenita Rosaria. Il sorriso contagioso e gioioso di Vincenzo, sarà il più bel ricordo da portare nel nostro lavoro di giornalisti.