Nella giornata di lunedì è ufficialmente nato il progetto concilialavoro! La presentazione è avvenuta nella Sala Consiliare Dario Scherillo di Casavatore. Il via ai lavori è stato dato dal Sindaco Salvatore Sannino coadiuvato dall’Assessore Marco Capparone. L’iniziativa è stata fortemente sostenuta da Angela Cortese, Consigliere Regionale, e Valeria Valente, presidentessa del Comitato delle Pari Opportunità. Decisive le collaborazioni di: Ambito territoriale NA18, ASL Napoli 2 Nord, Fondazione POL.I.S., Unione Sindacale territoriale CISL di Napoli, Camera del Lavoro Metropolitana di Napoli CGIL UIL Napoli e Campania, Associazione di volontariato “Ali d’angelo contro la violenza”. Il progetto Concilialavoro nasce con la volontà di dare sostegno alle tempistiche femminili. Le donne dei tempi moderni, sono, infatti, sempre più impegnate e coprono ruoli sempre più diversi; non vanno più considerate soltanto come angeli del focolare domestico ma vanno anche inquadrarle come lavoratrici, imprenditrici di sé stesse. Con la freneticità della vita quotidiana, conciliare il ruolo di madre, moglie e lavoratrici diventa sempre più complicato. La missione di questo ambizioso progetto prende forma soprattutto durante questo delicato passaggio, offrendo servizi come il centro diurno, lo sportello amico e la Banca delle Ore. Così facendo si intende assistere la donna dal suo essere madre, garantendo la cura la formazione e la socializzazione dei bambini, al suo essere lavoratrice, offrendo risposte professionalmente qualificate. Per ciò che riguarda l’innovativo sistema della Banca delle Ore, con esso s’intende scoprire e valorizzare le competenze e le caratteristiche, professionali e personali, dei partecipanti. Saranno avviati dei laboratori di apprendimento relazionale (attività di formazione per Time Management e laboratori esperienziali con interventi di orientamento) che mirano a sviluppare nei singoli partecipanti un forte senso di appartenenza al proprio territorio e, con esso, un altrettanto forte senso civico che, si auspica, contribuirà a migliorare la qualità di vita della collettività. “Tutti i saperi avranno lo stesso valore e verranno misurati solo in termini di ore in quanto sarà il tempo messo a disposizione per lo svolgimento delle attività, piuttosto che i beni in natura o in servizi (fare una torta, accompagnare i bambini a scuola o fare da babysitter). Questa orizzontalità farà emergere saperi tradizionali, alternativi, attività di cura. Potenzialmente tutti insegneranno e tutti apprenderanno a prescindere dai titoli di studio e sarà la sola valorizzazione delle competenze e delle capacità”. Un concreto ed equo scambio tra bisogni e risorse volto a creare una rete di collaborazioni tra le persone.