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Camorra: ancora minacce ed intimidazioni ai giornalisti.

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Tutti ricordano il nome di Giancarlo Siani, il giovane e coraggioso giornalista napoletano freddato dai sicari della camorra nel 1985 a causa delle sue rivelazioni sulle commistioni tra criminalità e politica, ma in tanti ignorano che i giornalisti impegnati nel seguire e documentare le attività illecite delle mafie ancora oggi sono centinaia.

Esposti alle intimidazioni ed alle minacce, spesso lasciati soli dalle istituzioni, i colleghi che ogni giorno si battono per la legalità contro la criminalità organizzata vanno avanti senza sosta, convinti che ogni parola scritta contro la camorra tolga un mattone dal muro dell’omertà.

Capita, però, che i giornalisti presi di mira abbiano una famiglia, e comprensibilmente vogliano proteggere la loro incolumità e preservare la serenità in cui i figli dovrebbero essere cresciuti; è in queste occasioni che bisogna dimostrare da che parte si vuole stare.

Il Giornale di Casoria è sempre in prima linea nel denunciare i fenomeni malavitosi che affliggono il territorio, dando voce a tutti i progetti che sposano eticamente la causa della legalità finalizzata al radicamento col proprio territorio, ed è per questo che l’editore e la redazione vogliono esprimere la più profonda solidarietà e vicinanza ai due colleghi di Arzano, Rubio e Bianco, i quali da tempo sono oggetto di episodi di intimidazione e per tale motivo sono già stati inseriti in programmi prefettizi di protezione.

In diverse occasioni, sotto le rispettive abitazioni sono stati esplosi petardi e fuochi di artificio nel cuore della notte, in alcuni casi addirittura sul balcone provocando seri danni, oltre alle immancabili “stese”, le scorribande con moto e motorini con cui la bassa manovalanza della camorra viene mandata a testimoniare il controllo del territorio.

Il Collega Rubio, dopo l’ennesimo atto intimidatorio,  invoca l’intervento del Ministro degli Interni Matteo Salvini, affinché lo Stato in prima persona faccia sentire fortemente la propria presenza su territori che troppo spesso vengono abbandonati a se stessi, finendo per diventare terreno fertile per la camorra.

Ci uniamo nell’appello e rinnoviamo ai colleghi la testimonianza di solidarietà.

La libertà di stampa è un baluardo contro ogni forma di sopraffazione; ricordiamolo sempre!