Gli azzurri si preparano alla sfida casalinga di domenica pomeriggio col Chievo, a presentare il match è stato il capitano Hamsik (desideroso di tornare al goal al San Paolo in campionato dopo 10 lunghi, estenuanti mesi di digiuno) che è stato intervistato a radio Kiss Kiss, rilasciando queste dichiarazioni: “Ci ha fatto molto piacere la visita del presidente a Castelvolturno. E’ stato un segnale molto importante per noi. E’ venuto anche qualche giorno prima ma io non c’ero poiché ero in nazionale. A Genova è stata una partita importante, dopo la notte di Bilbao c’era un po’ di malumore e allora è stato importante vincere. E’ stato ancor più bello trionfare in extremis. I tifosi ci devono dare una mano domenica, sono sempre stati il dodicesimo uomo e devono continuare a esserlo. Scudetto? Questa parola la sento ogni giorno dai tifosi, ma piace anche a noi. Ci dobbiamo provare. Tutta la carriera in azzurro? Sì, è possibile. Mi farebbe piacere, chiaro poi che non si sa mai nel calcio. Ma finché qui starò bene voglio restare. Henrique? Ha fatto tanti ruoli lo scorso anno, è davvero un jolly. Slovan Bratislava? Sono cresciuto lì, sarà emozionante giocarci contro. Lì ho tanti amici. Chievo? Tutte le partite sono importanti e questa lo sarà ancora di più. Ci teniamo a far bene, vogliamo i tre punti. Dipenderà tutto da noi Da adesso fino a natale ci saranno tante partite e per arrivare pronti a tutti gli impegni ci vorrà l’appoggio di tutta la squadra. La finale di Supercoppa? E’ ancora troppo lontana, ora dobbiamo pensare solo al Chievo dato che ogni partita è importante. Siamo una squadra che può lottare con tutti, la rosa c’è e c’è anche un gruppo solido. Ora dobbiamo essere bravi noi a rimanere concentrati partita dopo partita. Dopo il gol contro il Genoa di De Guzman tutta la panchina è saltata in piedi per esultare tutti insieme, questo fa capire che gruppo siamo. Finché io starò bene e mi sentirò importate resterò qua perché non ho motivo di cambiare. David Lopez? Oggi ho fatto il primo allenamento con lui e non lo posso ancora giudicare. Koulibaly è un armadio, come dissi anche in precedenza. Ogni giorno sento dai tifosi la parole scudetto, noi dobbiamo provarci a tutti i costi ma nessuno potrà mai sapere se ci riusciamo dobbiamo aspettare. Callejon è rimasto un po deluso sulla sua mancata convocazione in nazionale in occasione dei mondiali perché forse meritava un posto. Domenica ritroviamo la nostra gente al San Paolo che è stato sempre il nostro dodicesimo uomo in campo”.