Bufera su Casoria Ambiente: sequestro preventivo per il sito di raccolta rifiuti. L’assessore Tignola sotto accusa!

rifiuti(Ciro D’Agostino – Vincenzo Russo) Nella mattinata dell’8 ottobre, i carabinieri e il corpo forestale dello stato hanno fatto irruzione nella sede della società Casoria Ambiente Spa che gestisce per l’intero comune i servizi di raccolta e nettezza urbana. Gli agenti, dopo un attento controllo, hanno riscontrato innumerevoli irregolarità che non hanno lasciato spazio ad equivoci. Immediate sono state le procedure per il sequestro preventivo dell’intera area di raccolta rifiuti differenziati. Inoltre, soggette alla stessa procedura, anche l’area dell’isola ecologica e l’area di rifornimento carburante per i mezzi della società. Quest’ultima, utilizzata come vero e proprio punto di raccolta rifiuti. I militari riferiscono anche di aver trovato diverse casse contenenti prodotti completamente diversi e non differenziati, grandi quantità di percolato e acque nere.
La cattiva gestione e organizzazione della società ma anche le irregolarità nell’apertura dell’isola ecologica erano state già segnalate nell’interrogazione presentata lo scorso 22 febbraio dai consiglieri Balsamo, Marigliano, Laezza e Fuccio. Gli esponenti del PD chiedevano spiegazioni in merito allo sperpero di denaro e la mancata trasparenza per i compensi ricevuti da alcuni membri del CDA, per le spese del personale e per l’illegittimità degli incarichi di consulenza. I quattro consiglieri, inoltre, chiedevano spiegazioni in merito all’isola ecologica e tutte le procedure inerenti ad essa, come: l’individuazione dell’area, le autorizzazioni, i criteri e le modalità di gestione.
La struttura viene sottoposta a sequestro per rilevamento di rifiuti tossici e violazione delle norme di tutela ambientale. Le sostanze e preparazioni trovate, possono essere estremamente pericolose e potrebbero causare danni all’aria, alla qualità del suolo e alla qualità dell’acqua, in una zona molto vicina a terreni adibiti all’agricoltura.
tignolaIntanto, raggiunto dalla redazione de “Il giornale di Casoria”, l’assessore all’ambiente Pasquale Tignola ha dichiarato: Ci stiamo attivando per consentire il regolare svolgimento della raccolta, così come avvenuto già da oggi. Di sicuro dispiace per quanto accaduto, ma siamo altrettanto fiduciosi che si possa fare chiarezza a breve sulla vicenda e che il tutto si possa risolvere in tempi brevi”. Purtroppo dobbiamo anche dire per amor della verità che “Casoria Ambiente” al cittadino Casoriano costa tanto in termini economici. Dobbiamo capire di chi è la colpa dei mancati controlli, ci domandiamo come è possibile che il presidente della partecipata e lo stesso assessore non si siano accorti di nulla. Facile nascondersi dietro a delle frasi di circostanza, qui si tratta di una partecipata che costa tantissimo, parliamo di milioni di euro all’anno e una struttura che non funziona o funziona male. Si vuole praticare la legalità con belle parole e poi nell’isola ecologica prevale l’illegalità, si smaltisce irregolarmente, non si effettuano i controlli, nessuno si accorge di nulla. Ora si faccia chiarezza, perché si tratta di giocare sulla salute dei cittadini, attendiamo con pazienza i risvolti e le indagini del caso se necessarie, e punire chi ha sbagliato. Intanto noi come giornale, seguiremo la vicenda e vi terremo aggiornati. Qualcuno sicuramente ci accuserà dicendo che siamo i soliti “ultras” urlatori del momento. Mah, forse viviamo veramente nel mondo delle meraviglie o qualcuno continua a prenderci in giro, credendoci visionari della realtà.


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