Cinque anni di carcere, interdizione perpetua dai pubblici uffici e la podestà legale per tutta la durata della pena è la condanna inflitta dal giudice monocratico Angela Ferrara presso il Tribunale di Napoli Nord nei confronti di Antonio Fuschino, sindaco di Arzano fino al 4 Marzo 2014. Fuschino, accusato di concussione, tentata estorsione e voto di scambio, si è visto condannare anche al risarcimento di 5000 euro di provvisionale nei confronti del disoccupato licenziato Vincenzo Aversano costituitosi parte civile attraverso il suo legale Dario Migliore. Il processo, avvenuto per rito abbreviato, su richiesta dell’imputato dopo il rigetto del Tribunale del riesame della domanda di scarcerazione, poiché si sarebbe rilevato un pericolo reale di inquinamento delle prove da parte dell’accusato. Ad influire sulla decisione finale del processo sarebbe stata anche la scarsa capacità di autocontrollo nella gestione dell’apparato amministrativo da parte dell’ormai ex sindaco di Arzano. Accuse pesanti che hanno gettato nello sconforto la sua maggioranza di governo che lo aveva sostenuto in questi anni di amministrazione comunale. Ora bisognerà aspettare gli altri due gradi di giudizio in appello e in cassazione che si terranno presso la sede del Tribunale di Napoli.
I fatti che gli furono contestati alcuni mesi orsono l’hanno portato ad una condanna di cinque anni. La condanna è arrivata perché il primo cittadino pretese ed ottenne il licenziamento di un operaio edile che stava eseguendo lavori per conto del comune dopo aver vinto una regolare gara d’appalto. L’operaio in questione durante un consiglio comunale accusò in pubblico il sindaco di non aver rispettato l’accordo preso prima delle elezioni affermando: “Io e la mia famiglia ti abbiamo votato perché tu mi avevi promesso un posto di lavoro”. E non solo: l’ormai ex sindaco Fuschino riuscì ad ottenere dall’impresa oltre al licenziamento dell’operaio in questione anche l’assunzione di una persona a lui gradita.
