I rattoppi del periodo pre elettorale sono di dubbia resistenza. I cittadini ricadono nello sconforto.
Casoria – Il persistere del maltempo ritarda odiosamente l’arrivo della tanto attesa stagione estiva. Con l’incalzare degli ultimi temporali, è emersa la scadente qualità del materiale che è stato utilizzato per coprire le molteplici buche stradali presenti un po’ su tutto il territorio di Arpino, frazione abbandonata del Comune di Casoria.
Questo è uno dei tanti problemi che, nel mutismo dei Vertici, affligge la zona di Arpino ormai da anni, portando i cittadini a riporre le proprie aspettative nelle urne elettorali… ancora una volta! Prima delle ultime votazioni, quasi magicamente, le voragini più pericolose sembravano essere state finalmente tappate in via definitiva. I lavori effettuati con impeccabile efficienza e magistrale rapidità, parevano aver portato una ventata di parziale consolazione tra i cittadini, anche se con giustificabile scetticismo.
La speranza che trascina tutti ai seggi è, in genere, dettata dalla voglia di vedere realizzato un cambiamento reale ma, la popolazione di questa periferia trascurata, è davvero stanca e sfiduciata! In clima pre elettorale, infatti, l’utenza cittadina appariva visibilmente divisa a metà: da una parte, coloro che, imperterriti, sostenevano l’importanza del voto a tutti i costi; dall’ altra quelli che sono arrivati a pensare che il proprio contributo non avrebbe avuto valore poiché, nell’evidenza dei fatti, nulla sarebbe cambiato.
L’ atmosfera rasserenante apportata dai rattoppi stradali è presto svanita con il sopraggiungere dei temporali post elezioni. La solita storia! Basta un po’ d’acqua piovana e tutte le strade sprofondano un’altra volta; si ritorna punto e a capo. L’amara delusione riconquista violentemente gli sconfitti utenti che, con il passar del tempo, perdono sempre più ciò che resta della fiducia verso le Istituzioni.
L’amarezza più grande è data dalla perseverante martirizzazione del senso civico di ognuno: quanto più si tenta di essere rispettosi della legge, tanto più si finisce per vedere non rispettati i propri diritti. Ecco che il sentirsi cittadino sembra perdere ogni valore in una città che, sempre di più, finisce per assomigliare ad una folla disordinata e disorganizzata in cui ognuno impara a pensare e ad agire per sé, sopravvivendo a discapito del prossimo. Quando ci risveglieremo da questo terrificante incubo? Sarà soltanto allora che parole come rinascita sociale, crescita culturale e competizione economica, avranno il sapor del vero.