L’ Arpac rileva che, almeno fino a poche ore fa, “i dati non mostrano superamenti dei valori limite per le concentrazioni di inquinanti atmosferici”: dunque tutto tranquillo e l’aria che respiriamo dovrebbe essere relativamente”sana”.
Eppure c’è una puzza insopportabile nell’etere; a Casoria in tanti, si sono lamentati di respirare fumi tossici .
Qualcuno si è anche sentito male, non poche le persone che hanno avuto leggeri attacchi d’asma.
Sui social impazza il panico soprattutto sui gruppi casoriani: si parla di “presa in giro”, di un inquinamento che si sta diffondendo a macchia d’olio che porterà conseguenze irreversibili e di una verità che, come sempre, viene occultata al cittadino.
Vero è che da quando è scoppiato questo incendio “doloso” che ha inondato i comuni limitrofi, l’aria è diventata pesante, il calore e l’afa estiva hanno fatto il resto.
Il panico infuria e in tanti, anche a Casoria, hanno deciso di abbandonare le proprie case.
Timore infondato o sacrosanta verità? La seconda ipotesi sempre quella più accreditata.