“Appuntamenti da Gallina”: poesia, respiro d’infinito

Antonella La Frazia, Lidia Sanseverino, Silvana Pesola: ecco le protagoniste dell’incontro poetico datato 8 novembre, che, in qualità di presidente dell’Associazione Clarae Musae,  ho avuto l’onore  e l’onere di coordinare, presso la storica casa editrice di Giuseppe Gallina, partner degli “Appuntamenti letterari da Gallina” organizzati in sintonia d’intenti da Clarae Musae, I Ponti dell’arte e Salotto Striano. Tre autrici che hanno dimostrato di avere un comune denominatore: l’attitudine poetica scoperta nell’infanzia. Dopo la “copertina”, curata da Gennaro Guaccio, con la lettura di “Ombra mia” di Luis Cernuda, e il saluto di Nazario Bruno, la parola è passata alle autrici.

Antonella La Frazia, di origine foggiana ma campana a tutti gli effetti, ha riscoperto la vena poetica in tempi abbastanza recenti, dopo un lungo silenzio imputabile probabilmente al grande dolore causato dalla perdita della sua prima figlia in tenera età. A partire, infatti, dal 2016 ha partecipato a numerosi concorsi con ottimi risultati e ha iniziato a pubblicare le sue poesie: “Donne vicoli e fuoco” (Viaggio fra i vicoli dell’animo femminile), nel 2017 “E come la Fenice …” poesie  della rinascita. Sono versi da gustare sia per i contenuti introspettivi, sia per la forma melodiosa che coniuga modernità e classicità.

Lidia Sanseverino, pur poetando in lingua, ha confessato di aver trovato  più congeniale alla sua indole, il nostro vernacolo, quale forma espressiva idonea per colore e calore a esprimere il vissuto. Calda e appassionata, l’autrice ha conquistato l’uditorio con la sua verve, la sua presenza scenica, la drammaticità che conferisce alla declamazione, nell’esprimere sia la quotidianità, sia sentimenti personali. Frequenta i più importanti salotti letterari napoletani e ha partecipato a prestigiosi concorsi, vincendone moltissimi con  i suoi versi.

Silvana Pesole, timida e tranquilla, ha declamato alcuni componimenti, non celando l’emozione, tratti dalla sua prima silloge poetica, “ Il mio filo sospeso”, che vedrà la luce probabilmente nel prossimo dicembre. Poesie in cui ci si può specchiare poiché riflettono momenti di vita vissuta con i suoi alti e bassi, con i chiaroscuri che quotidianamente ci angosciano o ci danno gioia, ma anche situazioni più generali dettate dalla condizione umana.

Gli intermezzi musicali sono stati curati da Cosimo Liberato, il quale accompagnandosi con la sua chitarra ha cantato canzoni sue e del repertorio classico.

Come di consueto, nella seconda parte  sono state declamate poesie dei poeti presenti, tra cui il prof. Mimmo Vajatica, “poesofo” in quanto i suoi versi coniugano poesia e filosofia.  Con noi anche la brava attrice Liliana Palermo, che ha interpretato alcuni testi. Prossimo incontro, da non perdere, 6 dicembre, con Lina Sanniti, Teresa Commone, Tiziana Nasta.


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