Questione Carducci King, questa volta parlano le mamme. In merito all’argomento amianto nella palestra, cosa che l’amministrazione, come affermato dalla capogruppo Campania Libera Marro, sapeva da tempo le stesse mamme non ne sapevano nulla. Unica cosa, i genitori sapevano della chiusura della stessa al posto di uno spazio esterno che i minori avrebbero potuto usare durante l’ora di educazione fisica. “Ma del fatto che ci fosse amianto nella palestra– asserisce e ribadisceuno dei membri del consiglio d’istituto Anna Belgarbo,- noi non ne sapevamo proprio nulla. Al 28 aprile ci venne detto che i bambini potevano beneficiare del cortile esterno ma i motivi reali non li immaginavamo. Unica cosa mi venne detto che era stata trovata traccia di amianto nei locali della palestra, ma che dovevano essere fatti ulteriori aggiornamenti– aggiunge- Il certificato corretto con tutte le analisi fatte in palestra, non mi era stato fatto vedere. Ad oggi ai primi giorni di scuola, la palestra è ancora chiusa per amianto. – prosegue- solo oggi siamo in possesso delle carte con tutte le analisi fatte in struttura. La presenza del materiale cancerogeno è abbastanza alta anche se il pericolo che i minori possano inalarlo è basso, appena lo 0,1. Ma questo non ci basta– afferma con forza- Stiamo preparando una lettera in cui chiediamo al comune o privatamente per procedere a fare esame ambientale, noi per i bambini vogliamo la certezza assoluta che sono al sicuro, perchè in altri ambienti non sono stati fatti esami. Io se devo mandare mia figlia a scuola devo essere certa che negli ambienti non si respira amianto. Il preside avrebbe dovuto spiegare dettagliatamente la situazione, ma non l’ha fatto. Alle sue parole si affiancano quelle di Michele Bruno Dirigente Inail, il quale precisa: “Vorrei muovere un appunto all’amministrazione Fuccio, per la problematica dell’amianto della scuola Carducci; mi permetto di scrivere ciò in quanto per vent’anni ho rivestito la carica di referente regionale per l’inail per la problematica dell’amianto e le malattie professionali e sono stato parte integrante dei professionisti Contarp INAIL (consulenza tecnica rischio professionale) per la stesura dei pareri esposizione amianto :Italsider,Fincantieri di Castellammare e per Rhodiatoce e montefibre di Casoria e Acerra. Per verificare l’esistenza di amianto non basta il semplice certificato del l’analisi della società abilitata ma bisogna necessariamente affidarsi a professionisti del ramo con la stesura di un parere professionale (possibilmente professionisti della Contarp) dalla quale si evince la natura dell’amianto gli eventuali danni o altrimenti che non rechi danno alle persone. Il certificato della solubrita’ dell’amianto va pure bene; ma per essere sicuro di futuri danni alle persone vi è bisogno di una consulenza professionale di esperti. Non mi stancherò mai di scriverlo il primo dovere di una amministrazione e la saluta dei cittadini e vivibilità ambientale ; specialmente a Casoria bisognerebbe fare uno screening di tutti gli immobili pubblici e privati sulla presenza di amianto; tanto non graverà sulla finanza comunale sono progetti finanziati dalla Regione Campania (assessorato All’Ambiente) e Ministero dell’ambiente
