Afragola. Il quartiere Santa Maria nel degrado totale.

impalcaturaL’incubo che sta vivendo il quartiere Santa Maria, uno dei più popolati e veracemente Afragolesi, non solo non è giunto al termine, ma ha compiuto anche il suo primo anniversario. Era un umido pomeriggio domenicale, quello del 21 luglio 2013, quando in seguito a forti piogge, la struttura di un edificio ad angolo fra le vie Mario Pagano e Francesco Caracciolo ha iniziato a collassare. I collettori fognari non erano tutti collegati, e anche il solaio si riempì d’acqua, generando così l’inclinazione pericolosa sulla strada, per gli abitanti e per i veicolanti. Crepe che partivano dai balconi ed arrivavano a livello del suolo, grida, fuggi fuggi generale, arrivo delle forze dell’ordine: è così è iniziata la vicenda che da 365 giorni impedisce il ritorno alla normalità di un’area posto a meno di mezzo chilometro in linea d’aria dal Municipio.
Il sindaco, Domenico Tuccillo, arrivò quel pomeriggio stesso sul luogo dell’incidente; tornò una seconda volta la settimana seguente, poi non più. Nel giro di due, tre giorni gli inquilini dello stabile furono sfollati in altri quartieri, e l’area fu supportata da travi in legno, per impedire la caduta di calcinacci. Intanto, per ripristinare un minimo di circolazione per gli abitanti di via Pagano, vicolo cieco, fu riaperto un antico varco al n. 36 di via Dante Alighieri, noto agli abitanti sotto il nome di “scalinatelle”, che immette nel penultimo palazzo di via Pagano, mentre per gli autoveicoli fu garantito il transito aprendo un passaggio in un terreno privato che dà in via Giambattista Vico. Dopo l’estate, furono impiantate impalcature di tubi innocenti al posto delle travi, e fu realizzato un muro per impedire la circolazione dei pedoni sotto le stesse. Misura inutile, in quanto il doppio muro è stato sfondato dagli abitanti per accelerare la loro deambulazione.
calcinacciDa allora, eccetto una visita estemporanea dei vigili urbani, più nulla: rumors dicono che ad agosto il vuoto sottostante il palazzo sarà riempito con una colata di cemento armato, per togliere le impalcature e non abbattere l’edificio. Ma non si hanno né conferme, né date, e così la situazione in via Pagano continua a essere all’insegna della provvisorietà.
Otto mesi fa, una signora disse: “ora faranno rimanere tutto così com’è per anni e anni”, mentre un altro si chiese “cosa succederà ai palazzi adiacenti a questo? Questi palazzi qua sono tutti collegati fra loro, ne butti giù uno e cadono pure gli altri”. Pochi giorni fa, abbiamo ascoltato alcuni abitanti della zona che ci hanno riferito: “Com’è possibile che non si trovi ancora una soluzione? Il sindaco cosa fa? Sa solo tagliare nastri di opere fatte da Nespoli?” Un ragazzo molto arrabbiato ci dice: “Siamo nel cuore di Afragola, tutti sanno quello che succede perchè questo è un luogo centrale per il passaggio delle auto, e dopo un anno ancora qua a vedere questo maledetto palazzo, pieno di escrementi dei piccioni e di amianto. Tutti parlano delle Salicelle abbandonate e poi ci fanno gli spettacoli. Le nuove Salicelle siamo noi!”.

 

 


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