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Afragola. Il fervore culturale si è lentamente sopito, pochi centri di aggregazione per i giovani del territorio

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teatro

Afragola è una città sempre più dormitorio. Grave è la mancanza di strutture culturali e di scambio per i giovani ed anche chiara l’assenza di strutture recettizie sul territorio. Il fervore culturale si è lentamente sopito in questi anni. A ciò ha sicuramente contribuito la fine dei partiti intesi come centro di aggregazione sociale, soprattutto per i giovani. Ancora in molti ricordano la sede della vecchia D.C. in via Imbriani, del P.C. I. a via Roma e dell’ M.S.I. a Corso Garibaldi, o in tempi recenti, di Alleanza Nazionale a via Imbriani o del nuovo PSI prima a via San Marco e poi al Corso Enrico De Nicola. I giovani afragolesi avevano un punto di riferimento costante e tutti, o quasi, venivano attratti da convegni, tavole rotonde o semplici dibattiti effettuati anche e soprattutto nell’interesse della città. Anche il ‘circolo universitari’ di Afragola ha costituito un punto di riferimento dagli anni ‘60 fino a pochi anni fa per i giovani universitari divenuti poi classe dirigente. Ultimo baluardo della cultura della città è la Pro Loco, da diversi anni voluta e guidata dalla famiglia Grillo e da un gruppo di intellettuali della zona che, con una serie di lodevoli iniziative tra cui il “caffè letterario”, cercano di ricucire l’evidente strappo avvenuto tra i circoli culturali del territorio, sempre più gestiti da una finta politica, e le vere esigenze dei giovani. Apprezzabile, da questo punto di vista, il fervore culturale impresso dal maestro d’arte Domenico Sepe, il quale si è reso promotore di numerosi incontri con autori nella sede della sua scuola d’arte presso la quinta traversa di Via Saggese. Interessanti, inoltre, gli ‘incontri sul sofà di Sant’Antonio’ organizzati ogni anno dai frati minori e dell’ordine francescano secolare presso la biblioteca Sant’Antonio di Afragola. Una delle poche piccole sale rimaste è poi quella dell’Addolorata di Piazza Castello, con una capienza però limitata al minimo. Allo stato attuale, quindi, appaiono sicuramente pochi gli eventi in favore dei giovani in una città di 60.000 abitanti, considerando anche la chiusura del teatro Gelsomino voluta dall’attuale amministrazione. In pratica Afragola, in cui che una volta erano presenti ben quattro cinema-teatri (l’Umberto, la Sala Roma, lo Splendido e il Gelsomino), non ha più alcun tipo di sala cinema o teatro. E come possiamo pensare di poter parlare di “cultura” se addirittura manca una sala per proiettare pellicole e remake di stampo cinematografico culturale? E soprattutto, se manca un laboratorio artistico teatrale? Luogo che è da sempre considerato il punto di riferimento per creare eventi ed attività a favore dei giovani.