Mercoledì mattina ad Acerra, è stata inaugurata la prima “Casa dell’Acqua” collocata sul territorio cittadino in via Grazia Deledda. All’evento non poteva non mancare il sindaco Raffaele Lettieri, dove insieme ad alcuni cittadini, ha tagliato il nastro che era posto davanti alla struttura. Contestualmente è stata anche provata per verificare come la struttura funzioni e come essa fornirà acqua naturale e gasata refrigerata ai cittadini che ne usufruiranno. L’acqua naturale e gasata refrigerata è stata prelevata dall’acquedotto comunale, in cui sono stati inseriti gli ingredienti chimici necessari (anidride carbonica alimentare e filtrazione a carbone attivo e addizionato ndr). Per poter usufruire dell’acqua e quindi per poter accedere alla “Casa dell’Acqua”, occorre essere muniti di un’appropriata card. Chi si approprierà di tale card, potrà acquistare un litro d’acqua naturale o gasata refrigerata, spendendo appena 0,05€. Inoltre l’Amministrazione comunale targata Lettieri, si è anche adoperata secondo il piano stanziato, di realizzare altre due “case dell’acqua” sul territorio e saranno piazzate in diverse aree locali. Le aree interessate riguardano le zone di via Zara e piazzale Calipari – rione Madonnelle. Lo scopo è quello di intervenire in maniera drastica per ridurre i rifiuti, per concorrere a favorire la raccolta differenziata e per stimolare la cittadinanza a consumare acqua pubblica, senza usare acque imbottigliate. In questo modo si tenderà a risparmiare in maniera eclatante sui rifiuti plastici (che sono inseriti nella raccolta del multimateriale) da smaltire e consentirà ai cittadini di eludere l’acquisto di acque imbottigliate. A evento concluso, il sindaco Lettieri ci ha tenuto a rilasciare un commento, in merito a quanto accaduto in mattinata: “Realizzando la prima Casa dell’Acqua, abbiamo voluto dare un segnale forte, perché essa porterà benefici notevoli a tutta la popolazione di Acerra e andrà ad incidere su diversi aspetti: sul settore ambientale, sul risparmio economico delle famiglie (sul pagare meno la TARI, la famosa tassa sui rifiuti, per esempio) e sul non utilizzo delle acque imbottigliate. Perché attualmente comperando acque imbottigliate si tende a spendere annualmente circa 350 euro, calcolando solo una famiglia formata da quattro persone, statisticamente parlando”.
