Sono diverse le segnalazioni da parte di cittadini che dedicano attenzione al proprio quartiere, sull’abbandono illecito e selvaggio di rifiuti e di materiali pericolosi sia per l’ambiente che per gli operatori ecologici: segnalazioni, talune volte, prontamente raccolte, talaltro inevase per la complicata composizione o conferimento dei cumuli creatisi in strada.
Non è raro vedere abbandonati tra i cumuli, fusti di pittura, cartucce esaurite, materiali di risulta di lavori in muratura e finanche amianto o guaine di copertura.
A corredo del grande affanno, accentuato dal sottodimensionamento del personale e da una cattiva organizzazione, c’è sicuramente l’inciviltà di molti cittadini, totalmente disinteressati al bene comune ed all’ambiente.
La città soffre questa situazione di stallo e di dis – abitudine a preservare il proprio territorio.
Abbiamo fatto un giro per le strade alle prime luci del mattino, alcune di queste piacevolmente pulite (peccato durerà poco); ci siamo trovati di fronte cumuli di materiali di ogni sorta, evidenza della presenza di inquinatori seriali che aggravano la già disagiata situazione.
I luoghi e le modalità di abbandono rappresentano un forte aggravio sia per il ritiro sia, di conseguenza, per l’aumento della tassa sui rifiuti.
Come venire a capo di questo annoso problema non è materia semplice: occorre innanzitutto sensibilizzare le coscienze ambientali dei cittadini, dare maggiore supporto e mezzi all’ormai demotivato personale e vigilare sul corretto funzionamento e sulle potenziali inefficienze di Casoria Ambiente, intervenendo incisivamente al fine di riorganizzare una situazione ormai alla deriva.
In questo complesso mare di colpe e responsabilità chi ci perde è la città, ci perdono i cittadini che ambiscono ad una città migliore, ci perdono gli operatori di settore che vedono mortificato il proprio lavoro, ci perde la civiltà perchè la cura della Res pubblica è lo specchio della società nella quale viviamo.