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Regionali. Antonella Ciaramella (Pd): “La mia candidatura è frutto di un progetto collettivo”

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antonella ciaramellaQuali sono i valori primari ed inossidabili a cui si ispira nell’esercizio della sua attività politica?
Quelli che ispirano anche il mio comportamento nella vita, con gli amici, i colleghi, la famiglia, e gli altri in genere ma anche con me stessa, ovvero la sincerità, la correttezza, la responsabilità e la solidarietà. Sono anche una persona che pretende molto da sé stessa e per questo do un valore importante alla formazione e al confronto continui, per crescere come persona e nella capacità professionale lavorando sui limiti che come tutti ho, consapevole che non c’è un tempo in cui può dirsi di sapere già tutto.

Qual è il valore aggiunto che la sua presenza potrebbe portare al Consiglio Regionale?
Più che di valore aggiunto, che dovrà essere dimostrato sul capo, parlerei di una diversità, di una novità all’interno di un progetto nuovo. Questa candidatura è il frutto di un progetto collettivo di persone fuori della politica che nel 2007 hanno deciso di entrare nel Pd tramite le primarie, cioè chiedendo ai cittadini e non permesso ai politici. Quel progetto è, e sta andando avanti, con la costruzione reale senza smanie di visibilità o di arrivare subito, ma con la competenza di chi ha lavorato duramente tutta la vita e la sensibilità di chi i problemi li ha vissuti sulla propria pelle ed ha imparato ad affrontarli, per rappresentare le esigenze di un territorio e di una intera generazione che non delega a chi non ha saputo meritare la nostra fiducia ma ci mette direttamente la faccia per cambiare quello che non ci piace. Credo fortemente in questo progetto di rinnovamento! A me la mia città, la mia Regione, non piace così com’è, a voi?

Il caso Lupi e la disoccupazione giovanile. Secondo lei è questa la vera faccia della politica italiana di oggi? Sono espressione di coerenza e spessore politico le dimissioni del Ministro?
A mio avviso il Ministro Lupi ha fatto bene a dimettersi per le condizioni di inagibilità del suo Ministero. Se un Ministro non ha il polso della sua organizzazione è questo il motivo principale del fallimento del suo mandato. Anche da questo prolificano le occasioni di corruzione.

Detto questo, la vera faccia della politica è esattamente com’è la vera faccia dell’Italia, fatta di gente che ruba e di altra gente che lavora, di gente che ci crede e di altra gente che millanta, di gente preparata e di gente raccomandata e così via… Certo in politica è ancora più grave, non solo perché la politica ha responsabilità enormi, ma anche perché è lo specchio della società stessa. A livello comunale e a livello regionale esistono le preferenze da sempre, ma purtroppo non sempre con il nostro voto esprimiamo il meglio. Dobbiamo pretendere con il voto che chi ci guida sia il meglio che la società può esprimere

Come commenta l’invito a disertare le urne alle primarie che lo scrittore Roberto Saviano, alla vigilia del voto, rivolse pubblicamente ai cittadini?
È questione di logica: se si invitano le persone oneste a stare a casa si dà indirettamente il voto alle persone disoneste. Quelle a votare, come lui stesso dice, ci vanno.  E allora che facciamo? Invece di superarle di numero, facciamo scegliere anche per noi?

Il progetto di Vincenzo De Luca per il Governo della Regione Campania, nei primi cento giorni dall’insediamento della giunta, prevede tra gli altri punti: a) individuazione della soluzione tecnica definitiva per lo smaltimento delle ecoballe; b) in tema di sanità, eliminazione graduale dei tetti di spesa; c) ripristino dei fondi per le politiche sociali, al sostegno ai centri di riabilitazione, all’assunzione di personale medico-sanitario e allo sblocco delle autorizzazioni per i centri polispecialistici; d) in tema di trasporti, estensione della metropolitana fino all’Università di Fisciano e fino ad Avellino e collegamento di tutti i capoluoghi con Napoli. Programma molto ambizioso, non crede?
Il progetto deve essere ambizioso, ci meritiamo il meglio non il meno peggio come al solito. Se qualche anno fa qualcuno avesse detto che una città di mare, come Salerno, sarebbe diventata una delle principali mete nazionali del turismo invernale gli avrebbero dato del pazzo. Ma lui ci ha sempre creduto e lui lo ha realizzato.