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Casoria. Gli eterni fitti passivi.

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Comune di CasoriaSi dice che il tempo passa e aggiusta le cose. Nei mesi successivi al terremoto, che nel 1980 colpì la nostra città in modo serio ed importante, il comune di Casoria, specie nella parte vecchia e storica della città, dovette affrontare delle emergenze come in questo periodo stanno affrontando i comuni colpiti dall’ultimo terremoto.
Tra le tante, un’emergenza che ancora oggi porta conseguenze sulle casse del comune e conseguentemente sulle tasche dei contribuenti è quella relativa allo stabile di Vico 5° Via marco Rocco, 43. Forse non tutti sanno che dal 1984, il comune sostiene, relativamente ad affitto ed utenza elettrica, 9 famiglie residenti in quello stabile. Ebbene si, da 32 anni, queste nove famiglie all’epoca dichiarate disagiate e bisognose di un alloggio, sono “mantenute”dal comune di Casoria. Aldilà delle motivazioni di queste 9 famiglie, che probabilmente, ad oggi non hanno più i requisiti per poter ottenere questo privilegio, e che in separata sede potrà essere affrontata, la nota dolente è la spesa che grava su tutti i cittadini. Durante la presentazione della nuova giunta, avvenuta un paio di mesi fa, si sottolineava come questo comune, sia in dissesto finanziario e come i tagli alla spesa pubblica sarebbero stati i primi interventi da fare per poter rientrare dal buco di bilancio. Fu affermato che in primis, sarebbero stati attuati misure sui fitti passivi che il comune sosteneva da anni. A quanto ci risulta, ci sono stati già degli interventi, mirati alla riduzione dei fitti passivi, come il trasloco degli uffici elettorali da Via Marco Rocco presso alcuni uffici vuoti dello stabile di Via Pio XII 130, adiacente alla stazione dei Carabinieri, già sede del giudice di pace. Anche i locali di via Nazario Sauro una volta sede dell’Ufficio Tributi sono stati lasciati. Stesso intervento per gli uffici prima sede del vecchio collocamento poi sede di informa giovani di Piazza San Paolo. Lo stabile di Via Marco Rocco, invece, ci risulta essere ancora nelle stesse condizioni di 32 anni fa, ed anche dopo il cambio di proprietà dello stabile avvenuto un paio di giunte fa, il comune continua a pagare. E’ qui che nasce la domanda spontanea e obbligatoria, perchè il comune non ha comprato lo stabile accendendo un mutuo e  facendolo diventare patrimonio del comune, visto che comunque deve pagare l’affitto ai nuovi proprietari? Parliamo di una spesa di circa 3000 € al mese che fanno circa 36000 € l’anno e non ci vuole molto a calcolare l’enorme cifra che il comune mette nella voce uscite ogni anno e quanto abbia già speso in questi 32 anni. La risposta non possiamo ne dobbiamo darla noi, ci aspettiamo quantomeno un’analisi della situazione per rendere chiara una situazione che di chiaro non ha nulla . Vogliamo pensare che sia solo una mancanza di attenzione al problema, perchè non riteniamo possibile che persone qualificate, nominate apposta per risolvere problemi di questo tipo nel nostro comune non abbiano ritenuto opportuno eliminare queste spese passive dal bilancio. Nel Febbraio del 2012, sulle pagine di questo giornale, si denunciava l’impossibilità di recepire gli atti originali per venirne a capo, nulla sembra essere cambiato, si dice che il tempo passa e aggiusta le cose…ma non sempre è così, il tempo non aggiusta le cose che l’uomo vuole che restino tali.